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Poltrona Antica

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Come Scegliere Mobili Antichi: Guida Pratica

Scegliere mobili antichi vuol dire entrare in contatto con la storia, attraverso oggetti che combinano solidità ed estetica con valore storico ed economico. Ma per orientarsi tra epoche, stili, copie e restauri, serve un approccio chiaro e rigoroso.

Antico o vintage?

Un mobile è considerato antico se ha almeno cento anni. È frutto di lavorazione artigianale, con materiali naturali e uno stile legato al gusto del suo tempo. Il mobile si definisce vintage se risale in genere agli anni ’20-’80 e punta su design iconici, firme celebri o produzione industriale, dal forte valore culturale.

Tipologie di mobili: stili ed epoche principali
Mobile stile gotico
Gotico (XIII–XVI secolo)

Nato in ambito religioso e poi adottato anche nell’arredamento civile. I mobili gotici sono solidi e massicci, realizzati per lo più in quercia, con pannelli scolpiti, archi a sesto acuto, motivi fitomorfi o simbolici. Funzionali ma decorati, includono cassoni, credenze, sedili e panche monumentali.

Stile barocco
Barocco (1600–1750)

Sontuoso, scenografico e ricco di dettagli. Si riconosce per le forme abbondanti, il legno massiccio (soprattutto noce o quercia), intagli complessi a tema floreale o mitologico, gambe tornite o a voluta, e dorature. Nati come pezzi su misura per l’aristocrazia europea, oggi spiccano per il loro impatto visivo.

Stile Rococò
Rococò (1700–1780)

Versione più leggera e decorativa del barocco. I mobili rococò si distinguono per linee curve, asimmetrie raffinate, superfici mosse, intagli floreali e applicazioni in bronzo dorato. Diffuso soprattutto in Francia e Nord Italia, è tipico di consolle, comò, tavolini e specchiere.

Mobile Neoclassico
Neoclassico (1780–1820)

Nato in contrapposizione agli eccessi barocchi e rococò, si ispira all’antichità greco-romana. Le forme diventano lineari, sobrie, con intagli minimi e forte simmetria. Ricorrono colonne, festoni, motivi geometrici. I legni più usati sono mogano, ciliegio e acero. Elegante e misurato, si adatta bene ad ambienti ordinati e luminosi.

Mobile Biedermeier
Biedermeier (1815–1850)

Nato nell’area austro-tedesca, riflette il gusto della borghesia del primo Ottocento. Punta su funzionalità ed equilibrio, senza rinunciare all’eleganza. Linee semplici, superfici pulite, impiallacciature in acero o ciliegio. Considerato un precursore del design moderno, si adatta bene ad ambienti raccolti ma ben studiati.

Stile Art Nouveau
Art Nouveau (1890–1910)

Stile dell’arte organica, con linee curve ispirate a fiori, animali e forme naturali. I mobili fondono arte e artigianato: vetri colorati, metalli cesellati, legno modellato. Ogni pezzo è unico. Presenti in salotti, scrittoi, sedie, lampade, aggiungono carattere e movimento agli spazi.

Stile Art Déco
Art Déco (1920–1939)

Stile geometrico e decorativo, nato tra le due guerre mondiali. I mobili usano legni esotici, radica, acciaio, vetro, specchi e laccature. Le forme sono robuste, squadrate ma raffinate. Tipici sono armadi, comodini, mobili da bar e poltrone basse. Questo stile adorna anche spazi pubblici, hotel e cinema.

Mobile stile modernismo
Modernismo (anni ’50–’70)

Il design industriale entra nelle case: mobili leggeri, funzionali, realizzati in teak, metallo, plastica. Gambe svasate, superfici pulite, forme razionali. Designer come Eames, Wegner, Jacobsen diventano icone. Questi mobili sono oggi molto ricercati nel mercato vintage.

Come distinguere l’originale dalla replica
Il primo elemento da valutare è la qualità costruttiva. Giunture a coda di rondine, viti artigianali e imperfezioni naturali del legno indicano una lavorazione autentica. Le repliche, invece, appaiono spesso troppo uniformi o con usura artificiale. Provenienza, timbri di bottega, etichette originali e documentazione certificata rafforzano l’autenticità e aumentano il valore.
Valutare il valore

Il valore di un mobile dipende da epoca, rarità, stato di conservazione, autenticità e, talvolta, dalla firma dell’autore. Alcuni pezzi diventano oggetti da collezione o investimenti, soprattutto se associati a designer celebri o produzioni limitate. Per una valutazione accurata è consigliabile consultare cataloghi d’asta, antiquari o restauratori.

Stato del mobile

Un mobile può presentarsi in condizioni eccellenti, danneggiate o necessitare restauro. L’analisi valuta struttura, stabilità, presenza di tarli (attivi o inattivi) e integrità dei materiali. Difetti minori, coerenti con l’età, non riducono il valore, mentre restauri invasivi o mal eseguiti possono comprometterlo.

Funzionalità

Se il mobile è destinato a uso quotidiano, deve garantire stabilità e praticità. Un tavolo o una sedia antica devono sopportare sollecitazioni moderne. Se ha solo valore estetico o decorativo, una certa fragilità può essere tollerata. La destinazione d’uso è un fattore fondamentale.

Documentazione

È fondamentale conservare documenti: fatture, certificati, perizie, fotografie che mostrino il pezzo nel tempo. Una documentazione completa può fare la differenza in caso di vendita, assicurazione o restauro. La tracciabilità storica rafforza autenticità e valore.

Manutenzione

La manutenzione deve essere costante e delicata, evitando prodotti aggressivi o abrasivi. Sono preferibili cere naturali, panni morbidi e ambienti con condizioni climatiche controllate. Il restauro va eseguito solo se necessario, affidandosi a professionisti che usino metodi conservativi e materiali compatibili con l’epoca.

Conclusione

Acquistare un mobile antico o vintage richiede gusto, competenza e senso critico. Stili, epoche, qualità costruttiva e stato di conservazione sono elementi imprescindibili. Che l’obiettivo sia arredare, collezionare o investire, ogni pezzo custodisce una storia. Chi acquista si assume il compito di mantenerla viva.